Stimolazione del Linguaggio

A 18 mesi la regressione del linguaggio: La storia di Marco

21 Settembre 2017

Oggi vi parlo di un bambino meraviglioso, che aveva iniziato a parlare, ma i suoi genitori hanno notato una regressione nel linguaggio.

Ecco la storia di Marco (i nomi e luoghi sono stati cambiati) e tutti i passi che i genitori hanno fatto per capire il perché il loro bimbo aveva iniziato a parlare bene per poi notare un cambiamento ai 18 mesi.

I suoi genitori non si sono fermati, hanno fatto molte visite … hanno iniziato la terapia e ora Marco fa piccoli passi…scopriamoli insieme.

La storia

La mamma di Marco ha avuto una gravidanza pò travagliata, arrivata inaspettatamente in un momento molto difficile a causa della malattia del nonno. Nonostante delle minacce d’aborto la gravidanza è stata portata a termine. Alla nascita aveva 4 giri di cordone intorno al collo e un peso basso, solo 2,4 kg ma ha pianto subito e non ha avuto bisogno di nessuna assistenza.

I primi 3 mesi sono stati molto duri anche a causa di una brutta depressione post partum, ma Marco cresceva bene ed ecco i suoi passi:

  • aveva cominciato presto a sorridere
  • Ai 6 mesi aveva imparato a sedersi
  • Ai 7 mesi aveva iniziato a gattonare
  • Ad 1 anno camminava da solo.
  • Fino ai 18 mesi si girava se chiamato, aveva un buon contatto oculare
  • Aveva cominciato a lallare e a dire le prime paroline(papa, mamma)
  • NON aveva sviluppato la capacità di indicare
  • Un pessimo rapporto col cibo. Alcuni giorni si rifiutava di aprire la bocca e non accettava nessun pezzettino di cibo.

Purtroppo intorno ai 18 mesi la regressionenel linguaggio:

  • Non si girava più se chiamato
  • Aveva iniziato a camminare sulle punte dei piedi
  • Aveva smesso di fare la lallazione ma solo suoni gutturali
  • Le paroline acquisite sono sparite
  • Non indicava nulla
  • Non guardava piu’ negli occhi

Prime valutazioni

La pediatra della mutua sminui il problema della regressione del linguaggio dicendo che se non parlava era perchè i genitori lo assecondavamo troppo senza spingerlo a richiedere ciò che voleva.

La pediatra privata disse di attendere ancora un pò perché era ancora troppo piccolo e di inserirlo quanto prima al nido.

La psicomotricista consigliò il nido e cosi a 23 mesi Marco iniziò il nido con l’intento di osservarlo circa 3 mesi ma niente il bambino non parlava e non avveniva la famosa esplosione linguistica e pochissimi miglioramenti sotto il punto di vista della interazione con gli altri.

Il neuropsichiatra lo visitò ai 26 mesi e senza dire troppe parole consigliò un ricovero di una settimana nel suo reparto per poterlo osservare meglio, fare tutti gli esami diagnostici e sottoporgli dei test. Una dottoressa molto scrupolosa e la sua assistente, lo osservarono giocare negli ambienti comuni, rapportarsi con i genitori  e rapportarsi con i giochi.

I genitori ricevettero la diagnosi di spettro autistico di secondo livello,  ma considerando l’età e avendo tanti punti di forza, il suo linguaggio sarebbe stato recuperabile con una buona terapia e recuperare fino a far regredire i tratti autistici a sfumature del carattere.

La terapia

Marco fece un incontro con la Psicologa, la psicomotricista e l’educatrice e cosi iniziò con i 4 trattamenti settimanali.

Ecco i progressi che fece e cosa imparò:

  • A fare i puzzle con gli incastri
  • A riconoscere tutti gli animali e a riprodurne il verso
  • Ad indicare le figure che gli interessano sui libri
  • Ad indicare gli oggetti a distanza
  • A riprodurre tantissimi suoni come se fosse ripartita la lallazione
  • A dire papà
  • A triangolare lo sguardo e mantenere di più il contatto oculare
  • A girarsi più spesso quando veniva chiamato
  • A stare seduto a tavolino a mangiare (basta seggiolone),
  • A mangiare un pò da solo o accompagnato,
  • A bere da solo dal bicchiere e dalla bottiglietta (basta biberon)
  • A sgranocchiare biscotti e patatine da solo o anche accettandoli dalle mie mani

La mamma dice: L’iter burocratico ha previsto anche richiesta di 104 x potermi assentare dal lavoro in casi di necessita, visita per indennità di frequenza ed eventuale invalidità, visita per ottenere insegnante di sostegno da settembre quando inizierà la scuola materna. Un iter lungo e logorante che viene ripagato solo dai progressi fatti in breve tempo.

Cosa consigliate alle mamme che si trovano nella sua situazione?

Fidatevi del vostro istinto e cercate risposte nei luoghi opportuni, il ricovero è stata la svolta di tutto per noi, perché è molto peggio vivere nel dubbio che conoscere il nemico e iniziare ad agire. E infine la tempestività, prima si inizia meglio è, il cervello è molto plastico e si può fare tantissimo e poi esercizio esercizio esercizio, perché ogni momento della vita di tutti i giorni può rappresentare un momento di apprendimento x i nostri figli.

Io sono d’accordo con questa mamma e vi invito a leggere questo articolo.

Non fermatevi e armatevi di tanta pazienza. I risultati ci sono sempre.

Attesa e tecnica delle routine verbale

In bocca al lupo a tutti i genitori!

Grazie di cuore a questi genitori meravigliosi.

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D.ssa Anna Biavati

Logopedista Pediatrica specializzata in ritardi del linguaggio, fonologia, mutismo selettivo e bilinguismo

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