Comprensione

Il Ritardo cognitivo. Cosa significa per lo sviluppo del linguaggio

15 Aprile 2017

Quali sono i vari elementi che indicano quando un bambino è alle prese con un problema dello sviluppo al di là del ritardo del linguaggio espressivo?  (più comunemente noto come “late talker” o “parlatore tardivo“)

Il ritardo cognitivo. 

Quando parliamo di capacità cognitive, ci riferiamo a come un bambino pensa, impara, si ricorda, e presta attenzione. I terapeuti tendono ad usare chiamarlo “capacità di processare le informazioni”.

Perché le abilità cognitive sono importanti per lo sviluppo del linguaggio?

Lo sviluppo cognitivo e quello del linguaggio sono strettamente correlati. Fino ai 3 anni è molto difficile separare queste due le abilità, in particolare le capacità di comprensione. Se un bambino non capisce la lingua che sente,  può sembrare di ignorare ciò che gli altri gli dicono e non segue le indicazioni date.
Ecco la correlazione: Quando un bambino si presenta con un ritardo delle abilità cognitive, c’è anche un ritardo nelle capacità di ricezione del linguaggio e questo significa che ci sarà anche un ritardo nelle capacità espressive.

I ritardi cognitivi possono essere attribuiti a varie di condizioni

  • le diagnosi genetiche come la sindrome dell’X fragile (o sindrome di Martin-Bell o FRAX) o la sindrome di Down;
  • complicazioni durante la gravidanza o al momento della nascita, tra cui la prematurità, infezioni, traumi, e condizioni mediche come la perdita di ossigeno;
  • condizioni ambientali estreme come la trascuratezza, l’istituzionalizzazione, o la malnutrizione;
  • cause multi-fattoriali, significa che ci sono diversi fattori che contribuiscono. A volte, la causa esatta non viene determinata.

Quando parliamo di abilità cognitive ci riferiamo a:

  • Come trovare oggetti che sono nascosti (permanenza dell’oggetto)
  • Capire come gli oggetti funzionano (causa ed effetto)
  • Risolvere dei problemi (ad esempio come prendere un oggetto che è fuori portata o mettere un pezzo mancante in un puzzle)
  • Imitare le azioni che si vedono e le parole si che sentono
  • Avere competenze linguistiche come nominare gli oggetti e seguire le istruzioni.

Quando si potrebbe sospettare un ritardo cognitivo?

Quando un bambino non segue gli stadi dello sviluppo. Per esempio, il bambino ha camminato tardi, è un parlatore tardivo, e con analisi più accurate si è verificato che mancano le abilità sociali chiave. Voglio però dire che non è sempre così, cioè un bambino può camminare in ritardo e parlare tardi e ancora avere capacità cognitive normali!

Implicazioni diagnostiche per il ritardo cognitivo

Venti anni fa il ritardo cognitivo veniva definito come “ritardo mentale” o “danno cerebrale”. Oggi giorno si parla di “disabilità intellettiva o ritardo globale dello sviluppo” (che comprende anche altre aree di sviluppo); ma il significato non e’ cambiato.
I bambini con ritardi cognitivi hanno difficoltà di apprendimento del linguaggio, disturbi specifici dell’apprendimento e sono tardivi ad acquisire altre competenze che rendono il bambino più indipendente durante la crescita, come usare il vasino o vestirsi da solo. Il ritardo cognitivo è di solito cronico o di lunga durata.

Cosa si può fare per aiutare un bambino con un ritardo cognitivo?

  1. La prima importante raccomandazione che faccio sempre è quella di continuare ad avere aspettative che il bambino sarà in grado di imparare! I nostri insegnamenti come genitori e come insegnanti devono essere adattati per soddisfare le esigenze e lo stile di apprendimento del bambino che sarà SEMPREin grado di fare progressi!
  2. In secondo luogo, bisogna essere consapevoli che l’apprendimento di nuove competenze richiederà più tempo. Bisognerà ripetere e dare ripetute opportunità per imparare gli stessi concetti o nuove parole.
Io dico sempre ai genitori di bambini con cui ho lavorato, “Pensiamo a insegnargli a parlare come se si stesse preparando ad una maratona e non ai 2 km!”
Il nostro passo deve essere costante perché ci vorrà del tempo e la terapia logopedica andrà avanti per vari anni.
Talvolta i terapeuti non se la sentono di condividere con i genitori questo tipo di informazioni che possono apparire “troppo oneste”, perché francamente, è doloroso sentirselo dire e non vogliamo che i genitori perdano la speranza.
Tuttavia, io lavoro nella piena onestà e nell’esperienza che questi bambini fanno dei progressi enormi e condivido sempre i miei pensieri e le tappe terapeutiche da intraprendere.

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L’intervento terapeutico deve avvenire sin dall’inizio quando il bambino è ancora piccolo, perché è in questo periodo che siamo in grado di avere dei maggiori risultati e favorire dei cambiamenti nei bambini in quanto il loro cervello è “pronto” per la crescita.
I genitori di un bambino con un ritardo cognitivo avranno necessità di supporto da un professionista o un team di professionisti per insegnare loro il modo di soddisfare le esigenze dei propri figli in casa, in quanto l’intervento terapeutico sarà solo una o due volte alla settimana.
Lavorando con terapisti e insegnanti che hanno avuto esperienza , voi genitori saprete che state facendo tutto il possibile per aiutare i vostri bambini.

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Vi aspetto.
D.ssa Anna Biavati
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